エコエコアザラク -WIZARD OF DARKNESS-
Eko Eko Azarak è il primo capitolo di una lunga serie di lungometraggi.
Tratti da una corposa serie a fumetti i film narrano le vincende di
un'eroina particolarmente carismatica, rompendo parecchi vecchi
stereotipi finora utilizzati per i personaggi femminili.
Essendo il prodotto originale un figlio dell'epoca degli anni 70,
riprende quelle tematiche in cui si potevano notare i primi approcci
verso un uso differente delle figure femminili nel cinema action ed
horror.
Siamo negli anni dove nascono manga come Sukeban Deka dove come
protagonisti non sono omaccioni nerboruti ma donne con forti
caratterizzazioni e vendette da compiere.
Eko Eko Azarak si spinge verso le tematiche dell'esoterismo e
dell'occultismo, aprendo la strada ad una figura che ricorda un po' da
vicino quella di Buffy, protagonista della serie "Buffy the Vampire
Slayer".
Le analogie si fermano abbastanza subito poiché Eko Eko Azarak pur
essendo un prodotto che non ha avuto una distribuzione ed un successo
elevato al di fuori del Giappone ha in sé tutte quelle caratteristiche
che il più famoso telefilm americano avrebbe desiderato mostrare senza
pudori in televisione.
Sappiamo benissimo che gli Americani sono un popolo fascista e nazista,
contrapponendo a questa loro natura essi decidono che la violenza in tv
vada spesso epurata.
In Eko Eko Azarak il livello di gore e cupezza delle tematiche assumono
valori nettamente più alti rispetto a qualunque cosa finora tentata nel
genere action per ragazzi.
Pur includendo scene di sesso saffico, mutilazioni, omicidi, suicidi, il
film resta coerente nel suo essere prodotto per un pubblico di una
precisa fascia d'età, non ricade nell'ipocrisia dei vieti per minori.
Kuroi Misa è l'angelo tenebroso che arriva da posti differenti, non ci
sono spazi per sviluppare i personaggi poichè spesso sono pedine in
un'ambientazione più grande di loro, o semplicemente vittime sacrificali
dedicate alle meccaniche della trama.
Il film non cerca di creare teoremi che spieghino cos'è la magia nera, è
il ritmo che fra spruzzate di sangue ed evocazioni con tanto di
"filastrocche" magiche crea un connubbio interessante.
La protagonista incarna la figura della liceale tormentata ma allo stesso tempo non disadattata, ammirata ma invidiata.
Sembra come voler dire che chi si sporca le mani con la magia o ne viene
a contatto ineschi tutta una serie di reazioni che esacerbano le
peculiarità delle persone attorno a lei, chi non tiene a freno a
lussuria, chi non ha che da invidiare, la bramosia di potere.
Perdura per tutta la durata della pellicola una sensazione malinconica e
di velata disperazione, accentuando le tinte oscure ma senza diventare
smaccatamente pretestuoso.