mercoledì 25 aprile 2012

Ieri ho iniziato a leggere la biografia di John Belushi.
Non ho ancora raggiunto il cuore del libro ma diverse pagine mi lanciano emozioni che si conficcano nell'epidermide.

Lo sto godendo come Gesù quando ebbe i suoi primi 2 tesserati al partito.
Potrebbe essere un album realizzato nel 2300.
Non ha una precisa datazione se non si legge l'etichetta.

Lo reputo uno dei migliori album da ascoltare senza preconcetti, fermo e considerando che la parola "preconcetto" mi fa venire l'orticaria solo pronunciando le prime sillabe.

Una perla del passato che grida nascosta per essere rispolverata e connessa nel mondo odierno.

domenica 22 aprile 2012

Ieri sera mentre mi stavo gustando The Ballad of Narayama è scoppiato l'inferno sulla terra.
La tempesta perfetta si stava scatenando sul mio paesello.

Ironicamente accadde quando uno dei personaggi fu schernito in maniera quasi fantozziana.
Un tuono diruppe sul terrazzo, al che pensai di aver lasciato acceso al massimo il subwoofer.

Spengo tutto in fretta prima che si frigga il proiettore o l'amplificatore, mi ricordo in questi momenti che dovrei acquistare un ups di una certa serietà.





martedì 17 aprile 2012

Durante il periodo Avant-Garde giapponese nacquero promettenti talenti.Fu Kaneto Shindo a trarre dal teatro e dal folklore le fondamenta per la creazione di Kuroneko.
Un affresco che fra le tinte horror/fantasy è pregno del sentimento d'amore e rispetto per la classe agraria.

Madre e figlia, stuprate e uccise.
La sete di vendetta verrà accolta dal loro gatto nero.
La messa in scena ha l'aspetto e la grazia tipica del teatro Kabuki, le atmosfere sono permeate da un senso di minacciosità.
Il bianco e nero aggiunge il tocco finale all'opera, suggellandola.


 


giovedì 5 aprile 2012

Vogliamo parlare di The Last Story? Facciamolo.
In questo periodo, negli ultimi bagliori della console Nintendo mi sto dedicando a questo gioco.
Devo dire che lo trovo un prodotto più che onesto, oserei dire buono.
Sakaguchi ha compreso dopo dozzine di anni che non era possibile proporre lentezze di gioco e meccaniche stantie.
Dopo aver pagato il dazio giocando quella meenchiata galattica di FF8 trovarsi dinanzi ad un jrpg che non ti costringe a 18 ore di tutorial è rassicurante, coinvolgente oserei dire.

Uematsu scalcia potente (il doppio spazio necessitava) con una perturbante colonna sonora la quale in maniera epica sottolinea beltà di ambienti finemente tessuti in texture melancolicamente cromate.

Mi piace, ma come si potrebbe amare un animale ferito, vediamo se si risolleva.